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Finisce l’avventura della Villese, Cotroneo: “Amareggiato, non ha più senso continuare”

La squadra di calcio di Villa San Giovanni ha deciso di non disputare il campionato in corso. Insostenibile la questione stadio non sbloccata. Si dimette il direttore sportivo

Lo stadio Santoro

“La Villese ha ufficialmente chiuso con l'attività di prima squadra del campionato di promozione regionale”, così si apre la nerissima giornata a Villa San Giovanni. Lo scrive la società del presidente Donato Postorino, annunciando un punto di non ritorno nella situazione stadio. L’impossibilità di mettere piede all’interno del Santoro ha costretto i vertici dirigenziali ad alzare bandiera bianca, dicendo addio ai neroverdi dello Stretto. 

La questione stadio

Giocare senza allenarsi è impossibile per la prima squadra, che ci ha provato fino all'ultimo, così come per un settore giovanile che ha sempre regalato soddisfazioni negli ultimi anni. Termina qui, nella maniera che nessuno avrebbe voluto, anche l’era del direttore sportivo Michele Cotroneo, costretto evidentemente a dimettersi dal ruolo.

Intervenuto ai nostri microfoni, l’ormai ex ds neroverde ha così commentato quanto accaduto: “Ci tengo a dire che io mi dimetto, lascio la Villese ma non Donato Postorino e la sua famiglia. Sono vicino a loro. Ha incaricato un legare per la vicenda e sarò con lui fino alla fine. Sono amareggiato e mi dispiace tantissimo anche per il presidente Egidio Lavalle. Ha fatto tanti sacrifici per salvare la Villese. Un plauso per Donato che per due anni ha fatto di tutto per salvarla ma arrivati a questo punto non si può andare avanti".

“A dicembre – puntualizza Cotroneo (in foto) - avevamo fatto ulteriori sacrifici sul mercato, sono convinto che questa squadra si poteva salvare. Se non hai più un campo dove allenarti non ha più senso continuare. Mi dispiace per la scuola calcio. Inviterei l’assessore Pietro Caminiti e il sindaco facente funzioni a organizzare una riunione con i giovani del vivaio, per guardarli negli occhi e spiegargli il perché non possono entrare nel campo di Villa.”

“Ringrazio tutti – termina l’ex ds -, soprattutto Carmelo e Ciccio Favale, Ciccio Giglio, Massimo Cotroneo, e un grazie particolare alla prima squadra che era da più di un mese che non si allenava e ha comunque onorato i colori neroverdi. Speriamo che si risolvano al più presto i problemi e che Villa possa avere  una squadra di calcio e un'Amministrazione che ami la Villese.”

La storia è scritta per essere ricordata, presa ad esempio e continuata nel rispetto di chi durante gli anni ha contribuito attivamente a creare un’identità che rappresentasse un popolo, coinvolgendolo all’interno di un campo da calcio.

La Villese ha una grande storia alle spalle, fatta di persone che hanno scandito il tempo di una città, impreziosendola e dandogli maggiore lustro. La creazione della società, il raggiungimento della serie C nei primi anni d’attività, la voglia di giocare anche fuori da Villa degli anni ‘60 con il solo scopo di portare avanti la gloriosa vita del club e le rinascite dei giorni nostri, per non parlare dei numerosi giocatori uomini prima e atleti poi, che fin dalle iconiche e mai dimenticate foto in bianco e nero ad oggi hanno veicolato messaggi di indubbia valenza, quali l’amore per il calcio e la voglia di portare avanti i colori della propria città.

Tutto finito e apparentemente dimenticato. La situazione odierna della Villese non doveva arrivare al peggio. La memoria dei tempi che furono non viene onorata dalla fine di una società, guidata da Postorino, che aveva le potenzialità di gestire con consapevolezza tutto ciò che vuol dire “Villese”. 

Pensare a quanto abbia rappresentato la squadra di Villa in tutte le epoche calcistiche in cui è stata protagonista, non può di certo portare ad un epilogo del genere. Impossibile che la gloriosa formazione cittadina si sia vista chiudere le porte dello stadio. Serviva solo ed esclusivamente salvaguardare una grande storia che oggi viene, purtroppo, messa in secondo piano. 
 


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