Scuola

Erasmus+: gli studenti del Piria a Siviglia conoscono i "libri umani di luce"

L’evento ha avuto luogo dopo un anno e mezzo di lavoro a distanza attraverso la piattaforma eTwinning. I ragazzi, accompagnati dalle docenti Baez e Tuscano sono stati ospitati dall'Istituto Murillo

Gli studenti a Siviglia

Un confronto europeo, si potrebbe definire così quello avuto da sei alunni dell’Ite Piria di Reggio Calabria dal 21 al 26 marzo scorso grazie al progetto Erasmus+ ka 229 “Bibliotecas humanas para construir una ciudadanía mejor”.

Accompagnati dalle docenti Clara E. Baez e Monica Tuscano, gli studenti dei cinque istituti partecipanti, provenienti da Francia, Belgio, Spagna e Italia, si sono finalmente incontrati di persona per sviluppare le tematiche relative al mondo dell’inclusione.

"L'obiettivo del progetto, - hanno spiegato le docenti in una nota - è da un lato quello di ridurre la discriminazione tra i giovani celebrando la differenza e promuovendo il dialogo, l'empatia, la tolleranza e la comprensione verso persone di culture diverse che, in condizioni normali, non si incontrerebbero. Dall'altro, quello di rendere visibili le azioni positive che le persone compiono per il bene comune e far scoprire agli studenti, attraverso contatti diretti, persone che lavorano concretamente nella costruzione di una società e di una scuola più inclusiva. Infine, andare ancora oltre. Fare in modo che gli studenti agiscano e si impegnino attivamente nella costruzione di un mondo migliore".

L’evento ha avuto luogo dopo un anno e mezzo di lavoro a distanza attraverso la piattaforma eTwinning nella splendida città di Siviglia. I ragazzi sono stati ospitati dall'Istituto Murillo, che ha preparato per loro un programma intenso. Tra le diverse attività svolte ad esempio la Tavola Rotonda su migrazioni e rifugiati, l'organizzazione della prima "Biblioteca umana", la visita alle diverse ONG, come Sevilla Acoge, Cáritas, Fondazione La Candelaria, Centro di educazione permanente, Polígono Sur. E poi ancora attività nella "Lingua dei segni", la Gymkhana comunicativa per sensibilizzare sulle difficoltà che le persone sordocieche devono affrontare per integrarsi nella società. E tanto altro ancora.

"Tutti gli studenti hanno partecipato con entusiasmo alle diverse attività – hanno aggiunto le docenti – gli insegnanti che organizzano il progetto sperano che in questo tragico momento che stiamo vivendo in Europa, gli incontri e le esperienze di questa settimana illumineranno la speranza e ci incoraggeranno a impegnarci per costruire insieme una società migliore, a partire dalla nostra stessa vita e da ciò che ci circonda".


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