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Fondi europei, Occhiutto ammette i ritardi ma non perde l'ottimismo

Il presidente della giunta regionale, insieme all'assessore Minenna, presenta i dati in consiglio regionale e si dice fiducioso: " La Calabria non sarà l'ultima regione e si segnalerà come una regione con grande capacità di intervento"

Il presidente Occhiuto in consiglio regionale

Sui fondi europei la Calabria è ancora in ritardo ma sta lavorando per rimediare agli errori del passato ed evitare che la dote importante di finanziamenti non vada sprecata.

Il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, è intervenuto ieri durante il consiglio regionale per spiegare quale è l’indirizzo della sua squadra di governo in materia e quali sono i dati riferibili alla programmazione 2014/2020. A fronte di 2,5 miliardi complessivi informa che esiste un residuo di spesa che sia aggira intorno a 650 milioni e il presidente Occhiuto ritiene di poter manifestare ottimismo circa i dati definitivi.

“La spesa - ha detto Occhiuto - è migliorata negli ultimi mesi e si è generato un modello organizzativo virtuoso. La Calabria non sarà l'ultima regione e si segnalerà come una regione con grande capacità di intervento. Quello che è mancato è il monitoraggio, atteso il deficit storico e strutturale dal punto di vista burocratico”.

In passato l'85% della spesa riguardava progetti sponda che venivano utilizzati per rendicontare la spesa. “Si tratta - ha spiegato Occhiuto - di un espediente contabile per rendicontare senza raggiungere gli obiettivi. Invertita la modalità, oggi la spesa riguarda gli obiettivi”.

“Operare in Calabria  è più difficile a causa del deficit di amministrazione ed a causa del dissesto finanziario di tantissimi comuni”, ha detto Occhiuto che, poi, ha ricordato di aver bloccato i trasferimenti verso le sedi periferiche della struttura burocratica regionale.

“Si è cercato - ha detto il presidente della giunta regionale - di evitare i vizi del passato, dichiara, e costruire un metodo per poter spendere in maniera più efficace le risorse. La Calabria che l'Italia non si aspetta è quella che è emersa ad esempio dalla procedure concorsuali messe in campo senza che fossero seguite da polemiche e dubbi, che hanno guardando al merito, proprio per consentire il raggiungimento degli obiettivi del governo”.

Prima del governatore in consiglio regionale era intervenuto l’assessore ll'Ambiente, alle partecipate, alla programmazione unitaria e ai progetti strategici della Regione Calabia, Marcello Minenna.

"Il Piano di attuazione dei fondi comunitari calabrese - ha detto Minenna - è un piano che prevede, dal punto di vista finanziario, tre pilastri fondamentali: l'Europa per il 78,93%, lo Stato centrale per il 13,18% e la Regione per il 7,89%, ed è rivolto agli enti pubblici, alle imprese e alla collettività. Ha una dotazione totale 2,2 miliardi di euro, di cui la quota comunitaria è di 1,8 miliardi rispetto al quale, per conseguire il target previsto al 31.12.23, dovrà essere sostenuta una ulteriore spesa per 538 milioni di euro che, in virtù degli attuali tassi di co-finanziamento, corrisponde ad una spesa totale di oltre 680 milioni di euro”.

"Ma il tema rilevante - ha aggiunto - sono alcune variabili che indicano la capacità di accelerazione del programma. Tra queste, le cosiddette operazioni sponda, in cui andiamo a rendicontare spese fatte da soggetti terzi rispetto all'ente Regione. Parliamo di risorse che non rappresentano la messa terra diretta dell’ente".

“Su questo punto - ha precisato - la Regione ha fatto un gran lavoro: quando abbiamo ereditato il programma la logica era 15% di spesa diretta e 85% progetti sponda. Oggi siamo in una situazione, grazie al grande lavoro degli uffici e dato dagli indirizzi della giunta, in cui quella proporzione si è addirittura invertita: 85% di spesa che viene messa a terra dalla Regione e 15% di spesa sponda".

"Ciò significa - ha affermato Minenna - una spesa migliore e una capacità di governo delle decisioni che hanno impatto sul territorio. E non c'è dubbio che c'è stata anche una importante accelerazione nell'ultimo anno fiscale”.

“Questa inversione di spesa inoltre - ha concluso - ci consente di migliorare la nostra capacità nella prossima programmazione. Io non ravviso dunque criticità nella realizzazione degli obiettivi del programma”.


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