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Walt Whitman, omaggio alla villetta De Nava

Giovedì 5 dicembre alle ore 16,45 presso la Sala Giuffrè della villetta de Nava omaggio a Walt Whitman (1819-1892) ed   Emily Dickinson (1830-1886) grandi rappresentanti  della poesia statunitense dell’Ottocento. Iniziativa promossa dall’Associazione culturale Anassilaos, congiuntamente con la biblioteca “De Nava”, nel bicentenario della nascita. Parteciperanno all’incontro Daniela Scuncia e gli amici lettori dei “Lunedì di Poesia” di Anassilaos  Carlo Menga, Marilù Laface, Giacomo Marcianò, Massimiliano Barberio, Pino Papasergio, Pina De Felice.

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Se Emily visse nella piccola città di Amherst (dove morì) una esistenza senza grandi eventi esteriori e quasi appartata Whitman (tipografo, insegnante e giornalista) fu, al contrario, il cantore dell’epopea americana, di quello spirito racchiuso nella Dichiarazione di Indipendenza che esalta l’uguaglianza e quell’anelito libertario che caratterizza la Repubblica a stelle e strisce favorito anche da un territorio, ancora ai tempi di Whitman, immenso e tutto da esplorare e conquistare, ricco di praterie e montagne, di cieli stellati e di fiumi turbinosi. Di questo mondo, ad un tempo fisico e morale, egli seppe bene interpretare lo spirito al punto da ergersi quasi a “vate” e ad educatore del suo popolo, ricco di virtù e di contraddizioni anche quando, come nel caso dell’assassinio di Abramo Lincoln, il primo e non l’ultimo certo dei presidenti statunitensi caduti vittime di assassini o di congiure, ne celebrò la figura nel celebre carme che inizia con i versi che il film “L’attimo fuggente” ha reso famosi in tutto il mondo “O Captain! my Captain! our fearful trip is done…” (O Capitano! mio Capitano! il nostro viaggio tremendo è terminato;). Accanto al Whitman “vate” che in “Foglie d’erba” (Leaves of grass) – la prima edizione apparve nel 1855, l’ultima nel 1891-1892 - raccolse l’intera sua produzione poetica, troviamo soprattutto in “Calamus” e nelle liriche ultime accenti più intimi e raccolti. Soprattutto in “Calamus”, poesie che teorizzano, celebrano e promuovono "l'amore dell'uomo per l'uomo", in uno spirito cameratesco non privo di ambiguità, trova forse espressione la sua tormentata sessualità e il segreto della sua vita.


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