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"Greci in Calabria", incontro al Cai

Uno dei primi studiosi a porsi il problema dei Greci di Calabria è stato Gerhard Rohlfs, il quale nel 1922 ebbe i primi contatti con queste popolazioni, scoprendo allora e constatatando in seguito che la loro lingua era ancora viva lungo il fiume dell’Amendolea e nei paesi vicini. Dopo la prima visita il noto studioso tornò tante volte a visitare l’area grecanica per verificare la resistenza della lingua dei Greci di Calabria, fermandosi presso le comunità per molti giorni e in particolare a Gallicianò, Roghudi, Chorio di Roghudi, Roccaforte del Greco e non ultimo nella comunità di Bova che stava per perdere la propria identità culturale.

I numerosi viaggi di Rohlfs e le sue pubblicazioni sull’onomastica e sulla toponomastica fecero conoscere alla cultura italiana l’antico idioma di Omero. Ancora oggi, anche se ridotta a brandelli, la lingua dei greci di Calabria continua a vivere suscitando interesse e senso di appartenenza per tanta gente che vuole conoscerla e mantenerla in vita. Nella città di Reggio essa continua a vivere nei rioni di Modena, Ciccarello e San Giorgio, dove si è stanziata una comunità grecanica. Su tale affascinante tema relazioneranno il professor Domenico Rodà e il dottor Antonio Nucera venerdì 11 ottobre alle  ore 21 presso la sede del Cai.
 


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