Cronaca

In nome dell’accoglienza, in visita al Museo un gruppo di rifugiati ucraini

Il gruppo è stato accolto dal direttore del MArRC, Carmelo Malacrino, in Piazza Paolo Orsi. La proposta dell’Università per Stranieri di organizzare questa visita è stata accolta dal Museo con grande entusiasmo

Foto di gruppo nella sala dei Bronzi di Riace

Un gruppo di donne appartenenti al mondo accademico provenienti dall’Ucraina, con bambini e ragazzi, nei giorni scorsi ha visitato il Museo archeologico nazionale, accompagnata da una delegazione dell’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria.

Il gruppo è stato accolto dal direttore del MArRC, Carmelo Malacrino, in Piazza Paolo Orsi, che ormai si configura sempre più come vera e propria “piazza” della città all’interno del Museo.

"È stato un momento carico di emozioni – dichiara Malacrino. Ho visto famiglie, scampate all’orrore della guerra, camminare tra le vetrine del Museo e ammirare i Bronzi di Riace e di Porticello, in un viaggio “nella bellezza” del nostro patrimonio archeologico, della nostra storia. Così, accoglienza e integrazione si trasformano in conoscenza attraverso la cultura, con un linguaggio universale che travalica ogni confine".

La proposta dell’Università per Stranieri di organizzare questa visita al Museo è stata subito accolta dal Museo con grande entusiasmo. Il gruppo di Ucraini ha osservato con curiosità e stupore i tanti reperti esposti al MArRC, accompagnati da una guida e un interprete. "Questa iniziativa è stata fortemente voluta per manifestare la nostra vicinanza al popolo ucraino, oltre che la nostra solidarietà - afferma il prof. Roberto Mavilia, della Dante Alighieri".

La visita al Museo rappresenta un momento di importante dialogo di scambio tra culture diverse, che permette di cogliere un vero e proprio aspetto umanitario, oltre che un’unione tra popoli sia per la Città che per l’Università, nell’ottica dell’accoglienza e della condivisione di valori".

Anche questa volta i magnifici Bronzi di Riace, di cui quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario della scoperta, sono stati i protagonisti della visita al Museo. Nella sala in cui questi capolavori sono esposti insieme ai Bronzi di
Porticello, a conclusione del percorso di visita, è stata scattata una foto di gruppo, a ricordo di un momento molto significativo, in cui popoli diversi si uniscono nel segno della cultura.


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