Cronaca

Un tatuaggio per eliminare le cicatrici alle donne vittime di violenza

L'iniziativa "Sulla mia pelle" si è svolta nell'aula Fortugno di Palazzo Campanella alla presenza di istituzioni e studenti. Il vice presidente Giusi Princi: "Sia riscatto"

L'iniziativa nell'aula del Consiglio regionale (foto pagina Facebook Giannetta)

"Un tatuaggio sulle cicatrici lasciate dalla violenza, diventi un simbolo di riscatto della dignità fisica e psicologica di tutte le donne che l'hanno subita. L'auspicio è che le vittime inizino a volersi più bene, accettando senza timore, con libertà, quella parte fisica che da espressione di dolore diventi emblema di rinascita".

Così la vicepresidente della Regione Calabria Giusi Princi nell'aula del Consiglio regionale in occasione della Giornata internazionale della donna, nel corso dell'iniziativa Sulla mia pelle. "Abbiamo voluto coinvolgere i tatuatori della Calabria che - aggiunge Princi - gratuitamente, hanno sposato la nostra iniziativa, così come la direzione sanitaria e lo staff di chirurgia estetica di una clinica privata di Reggio Calabria. È bello - conclude - che proprio da questa giornata parta dalla Calabria un messaggio unitario di sensibilità e di sostegno alle donne vittime di violenza anche attraverso l'arte e la creatività".

A Palazzo Campanella nel corso dell'incontro, come riporta Dire, sono intervenuti, inoltre, il consigliere regionale, Domenico Giannetta, il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, la presidente del Cpo giudiziario Corte d'Appello Francesca Di Landro, la presidente della giunta esecutiva sezione Reggio Calabria di Anm Caterina Asciutto, la consigliera di parità della Città metropolitana di Reggio Calabria Paola Carbone, l'assessora alla cultura del Comune di Reggio Calabria Irene Calabrò e Simona Caracciolo per l'associazione Civitas.

Significativa anche la testimonianza di una donna vittima di violenza. Da parte sua il procuratore della Repubblica ha evidenziato come sia "necessario non abbassare l'attenzione su un tema molto delicato e complesso, che necessita non solo tempestività nell'azione a tutela della donna, ma anche approfondimenti per evitare che si ripetano atti di violenza o che si possa falsamente abusare degli strumenti repressivi".

Tatuatori al fianco delle donne vittime di violenza

"Siamo stati contattati dalla vicepresidente della Regione, Giusi Princi, venendo a conoscenza di una ragazza che aveva coperto con un tatuaggio la cicatrice a seguito di una violenza subita. Guardando che da una cicatrice era nato un bel tatuaggio grazie al quale la ragazza si era comunque rimotivata, non vedendo più quella bruttura che era simbolo di una violenza, la vicepresidente ci ha voluto coinvolgere noi abbiamo appoggiato l'idea". Così alla Dire il tatuatore e rappresentante di settore Casartigiani Calabria, Antonio Calarco.

"C'è anche da dire - aggiunge il professionista - che già facevamo questo tipo di interventi. Ora diventa ancora più bello - afferma - perché riusciamo a raccontare tranquillamente queste storie, possiamo dire che aiutiamo queste donne in determinate situazioni, come quelle di coprire cicatrici frutto di episodi molto tristi, provando - conclude - a rigenerare il corpo e l'anima".

"Per ogni cicatrice che segna la pelle, c’è una profonda ferita nell’anima"

"La Regione Calabria si schiera ancora con le donne vittime di violenza e avvia oggi una campagna molto significativa, “Sulla mia pelle”, per tatuare sulle cicatrici nuovi disegni e nuovi colori, simbolo di riscatto della dignità fisica e psicologica di tutte le donne che hanno subito violenza". Sono le parole del consigliere regionale Domenico Giannetta che sui scocial scrive: "Ho avuto l’onore di sostituire il presidente del Consiglio Mancuso alla presentazione di questa importante iniziativa, promossa dalla vicepresidente Princi, che ha accolto la testimonianza di Emanuela De Vito, accoltellata dal suo ex fidanzato all’uscita di scuola. Un momento toccante che ci deve far riflettere tutti. 

I dati sulle violenze sono sconcertanti. Il percorso che dobbiamo compiere per prevenire le violenze è prima di tutto culturale. È importante che se ne parli. Ascoltare le testimonianze. Parlarne all’interno delle scuole. Dove la sensibilizzazione sul tema è fondamentale.  Le violenze e le molestie spesso accadono all’interno di relazioni familiari o di relazioni sentimentali tossiche. E sono avvolte dal silenzio. Dalla vergogna. È importantissimo aiutare le donne a uscire dal silenzio. Far comprendere l’importanza di chiedere aiuto. Di denunciare. Di non sentirsi sbagliata per la violenza subita.  Occorre creare attorno alla donna che denuncia solidarietà, comprensione, aiuto e tutela concreta ed efficace.  Ricordiamo che per ogni cicatrice che segna la pelle, c’è una profonda ferita nell’anima".

Le scuole reggine

Coinvolte anche due scuole della città reggina, il liceo musicale Tommaso Gullì che ha introdotto i lavori con l'esecuzione dell'Inno nazionale e l'Inno dell'Unione europea e il liceo scientifico Leonardo da Vinci che ha realizzato un video storico, dedicato alla figura di donne che si sono distinte nel corso dei secoli nei rispettivi ruoli per l'impegno nell'affermazione della piena uguaglianza.


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