Cronaca

"Signore d'altri tempi e uomo di grande cultura", addio al giornalista Domenico Crimi

Villa San Giovanni piange la scomparsa del professore e dirigente della Cgil. Come corrispondente de Il Quotidiano della Calabria ha raccontato i fatti del territorio villese

Un signore d'altri tempi, schivo e altruista, sempre pronto a tendere una mano. Villa San Giovanni piange la scomparsa del professore Domenico Crimi, apprezzato sindacalista e giornalista. Come corrispondente, per più di un ventennio ha raccontato, con estrema precisione e puntualità, le vicende della sua città per il Quotidiano della Calabria (oggi Quotidiano del Sud).

La sua morte, avvenuta nel giorno della Festa del Lavoro, è immediatamente rimbalzata sui social destando incredulità in quanti hanno avuto l'onore di conoscere un uomo di grande cultura e alti valori morali.

"Del professore - scrive Gianni Siclari con un post su Facebook - voglio ricordare non solo la sua professionalità, che lo vedeva sempre scrivere senza faziosità, con obiettiva onestà intellettuale, che non veniva, per nulla, scalfita dalle sue note simpatie politiche; ma voglio ricordare la sua pacatezza, signorilità e galanteria, doti oggi sempre più rare".


A ricordare il "prestigioso dirigente della Cgil Villese" le segreterie Cgil Reggio Calabria - Locri, Spi Cgil Reggio Calabria - Locri, Camera del Lavoro Villa San Giovanni, Lega Spi Cgil Villa San Giovanni che in una nota scrivono: "Uomo dedito alla famiglia ed alla difesa dei lavoratori, pensionati e dei ceti più deboli della società. Sindacalista ed uomo molto stimato nella società e nelle istituzioni locali. Ci mancheranno la sua bontà d'animo e le sue doti intellettuali che ha sempre messo al servizio della causa sindacale". 

Il sindacato indicherà "questa figura nobile, oggi e negli anni a venire, alle nuove generazioni di sindacalisti affinchè ne possano seguire l'esempio. La moglie Pina ed i suoi figli, pur straziati dal dolore, possono andare fieri di aver avuto un marito ed un padre integerrimo che ha sempre saputo anteporre gli interessi generali a quelli personali. 

Quando le condizioni sanitarie e legislative lo consentiranno, la CGIL ricorderà questa nobile figura nelle forme più opportune. Oggi non resta che ammainare le bandiere per questa grave perdita".


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