Processo "Antibes", davanti ai giudici di secondo grado fioccano le assoluzioni
Rideterminata la pena solo per Antonino Ambrogio, ritenuto responsabile di aver favorito la latitanza di Giovanni Franco, per gli altri imputati: i fratelli Davide, Demetrio e Domenico Ambrogio, è stato ribaltato il verdetto di primo grado
Pena rideterminata
I giudici reggini, invece, hanno rideterminato la pena nei confronti Antonino Ambrogio, 45 anni, condannandolo a 2 anni e 1 mese di reclusione per il reato di procurata inosservanza di pena a favore di Giovanni Franco: latitante all’epoca dei fatti contestati.
Le accuse in primo grado
In primo grado, Antonino Ambrogio era stato condannato alla pena di tre anni di reclusione; Demetrio Ambrogio alla pena di nove anni di reclusione; Davide Ambrogio a otto anni di reclusione; Domenico Ambrogio a otto anni di reclusione; Fortunato Pavone a dieci anni di reclusione e Agostino Calabrò a un anno e sei mesi.
La genesi del processo
Il processo “Antibes” prende il nome dall’omonima indagine condotta dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia reggina, che aveva messo sotto la lente d’ingrandimento il locale reggino dei Franco e la struttura criminale della cosca. Ai risultati delle indagini svolte dagli investigatori della Squadra mobile, si aggiunsero quelli ottenuti dalla sezione di Polizia giudiziaria – aliquota della Polizia di Stato presso la Procura della Repubblica, su alcuni episodi estorsivi posti in essere, ai danni di un operatore economico del luogo, dai fratelli Ambrogio.