Cronaca

L'aeroporto con il nome di Corrado Alvaro farebbe bene all'immagine della Calabria

Leporace e Passarelli presentano la petizione per intitolare l'aerostazione lametina al grande scrittore, arrivata a oltre 1000 firme

Da sinistra Bartolo, Leporace, Passarelli, Morace e Arcidiaco

Sono già oltre un migliaio le firme a sostegno della petizione popolare per intitolare l'aeroporto di Lamezia Terme a Corrado Alvaro. L'iniziativa del giornalista e scrittore Paride Leporace e di Gianluca Passarelli, professore ordinario alla Sapienza di Roma, è stata presentata stamattina a Palazzo Campanella, dove insieme ai promotori ci sono stati Bruno Bartolo, sindaco di San Luca, Aldo Maria Morace, presidente della Fondazione Corrado Alvaro e l'editore Franco Arcidiaco. 

Non una semplice proposta ma una missione culturale e anche una battaglia identitaria. "Non siamo andati a bussare alle porte per chiedere l'adesione - ha spiegato Leporace - abbiamo usato il mezzo digitale mettendoci la faccia e oggi ringraziamo tutti i firmatari, tra i quali ci sono cittadini e studenti ma voglio citare anche nomi come quello del regista Mimmo Calopresti, Mirella Barracco e l'antropologo Vito Teti, autore di un lungo recupero culturale e filologico dei luoghi calabresi". 

Per Gianluca Passarelli il numero finora raggiunto è "un ottimo punto di partenza. Oggi rendiamo conto di quello che stiamo facendo ai sottoscrittori, che non sono soltanto calabresi ma sostengono questa proposta da tutta Italia. Intitolare l’aeroporto principale della regione alla figura prestigiosa di Corrado Alvaro, come veicolo di cultura e identità, avrebbe una ricaduta significativa sull'immagine di questa terra".

Il riferimento a un'identità agonistica e spesso contesa non è casuale, perché in questi cinque mesi di lancio la petizione è stata al centro di contestazioni campanilistiche e persino assurde gelosie dei luoghi (l'ultima ieri da parte del promoter Ruggero Pegna, che ha commentato: "Lasciamo stare l'aeroporto che di tutto ha bisogno tranne che di cambiare nome"). Leporace si è riservato qualche breve replica e ha poi commentato: "Le polemica politica e culturale qui non ha senso, mi auguro che la nostra voce non sia declamante nel deserto e possa condurre all'attraversamento di una fase da metterci alle spalle per consegnare alle nuove generazioni una regione diversa".

Lo ha ribadito anche il sindaco sanluchese, pronto a sostenere attivamente l'esito della petizione. "Questa proposta mi inorgoglisce - ha detto Bartolo - il campanilismo è fuori luogo quando si parla di Corrado Alvaro, che non è di San Luca ma di tutta la Calabria. Lo ricordano bene tanti miei compaesani anziani, che a Roma avevano lui come punto di riferimento. Alvaro con loro voleva sempre parlare in calabrese e poi s'informava di ogni cosa, chiedeva della gente del paese e si ricordava di tutti". 

Per Franco Arcidiaco "qui stiamo facendo una rivoluzione perché è davvero un atto rivoluzionario voler dedicare un aereporto a uno scrittore". E Paride Leporace ha aggiunto: "Se non si fanno sterili polemiche, domandarsi se la Calabria sia più rappresentata da Alvaro, Costabile o Campanella non è tifoseria ma comunque una discussione che aiuta a costruire un'identità radicata attraverso i personaggi di questa regione insieme alle moltitudini di calabresi che hanno popolato il mondo".

Il presidente della Fondazione Alvaro si è soffermato sull'idea dei "non-luoghi" che generano spaesamento individuale, come nella petizione sono definiti stazioni e aeroporti. "E' vero - ha dichiarato Morace - ma l'aeroporto è anche un posto dove l'umanità s'incrocia e questo è un elemento in comune con un personaggio come Alvaro, nel quale si riunivano tradizione e modernità. L'Alvaro vero non è solo icona letteraria calabrese ma cosmopolita e attento osservatore dei mutamenti storici, uno scrittore europeo riconosciuto con autorevolezza nel panorama internazionale. Scrittore calabrese e del mondo - ha concluso - il suo nome evoca una dimensione della Calabria che pone l'identità in un contesto moderno".  

Ospiti del consiglio regionale, Leporace e Passarelli avevano chiesto di svolgere la conferenza stampa nell'aeroporto di Lamezia, ma Sacal ha negato lo spazio. "E' stato un atto molto grave - ha detto Paride Leporace - soprattutto perché si sarebbe potuto ammettere con onestà di non essere d'accordo con la nostra iniziativa, invece si è preferito rispondere con una scusa. Ci hanno detto che non era possibile a causa di lavori in corso, ma purtroppo sappiamo che quei lavori ancora non ci sono e Sacal farebbe meglio a dare tempi precisi all'impiego de finanziamenti per l'ammodermento dell'aerostazione, di cui c'è urgente bisogno". 

"Ringraziamo il consiglio per averci accolti - continua Passarelli - ed è l'occasione per dire che non ci fermiamo qui. Ci rivolgiamo proprio al consiglio regionale per chiedere di mettere all'ordine del giorno la discussione della nostra proposta, in modo da coinvolgere nel dibattito non soltanto gli intellettuali e la società civile ma anche i gruppi politici"


Si parla di