Cronaca

Il vero senso del Natale, il pranzo per gli "ultimi" di Reggio riscalda il cuore

Nella chiesa di San Giorgio martire extra come ogni anno i volontari di Sant'Egidio distribuiranno i pasti ai bisognosi

Il pranzo da asporto (foto archivio)

La chiesa di San Giorgio Extra tornerà ad aprire le sue porte per il pranzo di Natale per i più bisognosi, ma ancora una volta, non ci sarà la tavolata. 

"Da quando la pandemia ci ha colpito, purtroppo, non abbiamo più avuto la possibilità di apparecchiare la tavola e stare tutti insieme per il pranzo di Natale, - racconta Francesca Chirico volontaria della comunità di Sant'Egidio - così ormai prepariamo un pranzo da asporto per i nostri amici".

"C'è da dire che fortunatamente - aggiunge Francesca Chirico - da fine novembre siamo tornati ad aprire la mensa, sempre nei locali della chiesa di San Giorgio Extra, così ogni domenica serviamo i pasti per una settantina di persone. La domenica, però, le persone non arrivano tutte insieme e soprattutto non sostano a lungo e questo ci consente di ospitarli".

"Negli anni passati, - aggiunge la volontaria - si faceva davvero festa in chiesa, con i tavoli allestiti con le tovaglie rosse, spostando i banchi per pregare e si stava insieme ai nostri amici, più bisognosi, amici di strada, che abbiamo imparato a conoscere nel tempo. Quest'anno in parrocchia c'è don Michele, subentrato a don Nino Pangallo che è diventato rettore del Seminario Pio XI, e con lui si è stabilito, appunto, di continuare a fare il pranzo da asporto. Il menù è già definito: lasagne al forno, con carne ma non di maiale per rispettare il credo di tutti gli ospiti, involtini di carne vaccina e ancora patate e peporonata. Poi ci sarà la frutta di stagione, arance e mandarini e il dolce tradizionale: il panettone". 

"Siamo in tanti a preparara il pranzo, - dice Francesca Chirico - ognuno cucina a casa propria e poi porta il cibo in chiesa, dove prepariamo i pacchi. Apriremo le porte già alle 10,30 del mattino per l'accoglienza e poi verso mezzogiorno cominceremo a distribuire i pasti. Lo scorso Natale abbiamo offerto 120 pasti, quest'anno sarà più o meno lo stesso numero". 

"Sarà comunque un momento di festa e di condivisione perchè per noi è importante l'incontro con l'altro, il dialogo e quindi non sarà una semplice distribuzione di pasti ma uno stare insieme. Chiacchiereremo e ascolteramo i loro bisogni, anche perchè così poi nei giorni a seguire potremo aiutarli ancora. Aspettiamo tanti amici, alcuni arrivano anche con i bambini e noi saremo davvero felici di fare festa insieme nel vero spirito del Natale".


Si parla di