Cronaca

Operazione "Faust", ritornano in libertà il sindaco Idà e il consigliere Scriva

Il tribunale del riesame ha accolto la tesi della difesa ed ha revocato gli arresti domiciliari, per la Dda i due amministratori sarebbero stati appoggiati dalla cosca Pisano: "i diavoli" di Rosarno, alle elezioni del 2016

Il sindaco Idà torna libero

Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha revocato gli arresti domiciliari, sostituendoli con la misura cautelare del divieto di dimora nel territorio comunale, per il sindaco di Rosarno, Giuseppe Idà, e per il consigliere comunale Domenico Scriva, arrestati il 18 gennaio scorso nell'ambito dell'operazione "Faust", condotta dalla Dda reggina, e che portò all'arresto di 49 persone. Secondo quanto emergerebbe dalle indagini, sia Idà che Scriva sarebbero stati appoggiati dalla cosca Pisano, i cosiddetti "diavoli di Rosarno", in occasione delle elezioni comunali del 2016.

In conferenza stampa, subito dopo gli arresti, il capo della Dda di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, spiegò che "il boss Francesco Pisano si è posto come stratega delle elezioni", tanto che "l'ingerenza dei 'diavoli'" sarebbe giunta "fino alla predisposizione della lista, del simbolo della lista e addirittura del programma elettorale".

Il 9 febbraio scorso la Prefettura di Reggio Calabria ha inviato al Comune di Rosarno la commissione d'accesso al fine, spiegava una nota, "di svolgere accertamenti mirati ed approfondimenti allo scopo di verificare la sussistenza di eventuali forme di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso o similare, tali da determinare una alterazione del processo di formazione della volontà degli organi elettivi e amministrativi, e da compromettere il buon andamento o l'imparzialità dell'amministrazione comunale, nonché il regolare funzionamento dei servizi".


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