Cronaca

Ripartire dal Sud per unire il Paese: imponente la manifestazione dei sindacati a Reggio

Il corteo dell'evento promosso dalla triplice sindacale ha sfilato sul Corso Garibaldi prima di raggiungere Piazza Duomo per il comizio. Centro storico blindato, più di 20mila le presenze

I lavoratori a Piazza Duomo

E' una fiumana di colori, di speranze e di voglia inesauribile di riscatto. E' partita con un forte carico emozionale la manifestazione, organizzata dalla triplice sindacale Cgil, Cisl e Uil a Reggio Calabria. Ad aprire l'iniziativa i tre segretari generali Maurizio Landini (Cgil), Annamaria Furlan  (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil), dietro lo striscione #FuturoalLavoro. Ripartiamo dal Sud  per unire il Paese, leitmotiv di un evento che rimarrà tra le pagine della storia reggina.

Riecheggiano i tamburi, il suono di una tromba che riporta all'intramontabile "Bella Ciao" trascina sul Corso Garibaldi i lavoratori, le associazioni, le rappresentanze politiche che sfilano tra canti e slogan: "Via Salvini, noi abbiamo Landini" e ancora "Lavoro, lavoro, lavoro". E' un grido composto, forte, unanime, quello che anima il corteo. Più di 20mila le presenze in un centro storico, blindato e controllato dalle forze dell'ordine per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico.

Sono trascorsi ben 47 anni dall'ultima manifestazione nazionale dei sindacati nella città dello Stretto. Tra gli uomini e le donne di quest'Italia, di questo Sud, di Reggio Calabria, c'è anche chi partecipa al corteo con un ricordo nel cuore. Enzo Caracciolo, segretario e fondatore dei metalmeccanici di Reggio Calabria della Cgil, ripercorre quella giornata con uno sguardo alla situazione attuale del Paese e della nostra regione.

Manifestazione nazionale sindacati, un lavoratore ricorda quel lontano 1972

Un movimento italiano, una miscellanea di idiomi diversi, dal nord al sud, per rinascere, per dare speranza a chi  un lavoro non riesce a trovarlo, a chi lo sta perdendo e a chi lotta con tutte le sue forze per  trattenerlo. E il mondo di chi non si arrende raggiunge Piazza Duomo per il comizio conclusivo dei segretari confederali. 

Sotto i loro vessill, tutti i rappresentanti delle sigle sindacali calabresi e reggine: "Una mobilitazione nazionale unitaria - hanno sostenuto Cgil, Cisl e Uil - per rivendicare dal Mezzogiorno la centralità del lavoro come leva per eliminare le profonde disuguaglianze sociali, economiche e territoriali che esistono in Italia".

#FuturoalLavoro, le immagini della manifestazione dei sindacati

"C'è un arretramento di tutto il Paese rispetto all'Europa e non solo - ha affermato Maurizio Landini, leader della Cgil -  per noi l'Italia va unita e non divisa. Basta con le logiche dell'autonomia differenziata, che aumentano ancora di più le disuguaglianze". "C'è bisogno di fare investimenti - ha aggiunto il segretario - sia in infrastrutture materiali ma anche in quelle sociali e serve una politica industriale".

E' importante, per il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo: "Cercare di impedire che i provvedimenti che il Parlamento approva su proposta del Governo producano ulteriori danni al Paese. Il Sud è rimasto una lettera morta per molti anni. Bisogna fare qualcosa. Le Regioni che non utilizzano i Fondi europei e di coesione sociale sono colpevoli e andrebbero commissariate".

Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan si sofferma invece sull'importanza e l'imponenza  della manifestazione a Reggio Calabria: "Migliaia e migliaia di donne, di uomini e soprattutto  giovani giunti da ogni regione del Mezzogiorno e anche dal resto d'Italia, con la loro presenza, lanciano un messaggio al Governo che non può essere ignorato: l'Italia non esce dalla crisi  senza lo sviluppo del Mezzogiorno. Dobbiamo fermare la fuga dei giovani  del sud verso le altre regioni". 


 


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