Cronaca

A Reggio un osservatorio giuridico su antisemitismo e reati d'odio

Iniziativa dell'associazione Italia Israele e la commissione pari opportunità del consiglio dell'ordine degli avvocati, attraverso un protocollo

Una celebre immagine del film Schindler's List

Un osservatorio scientifico per monitorare la giurisprudenza di merito su antisemitismo e reati d'odio sarà avviato e opererà in città. L'iniziativa nasce da un protocollo siglato tra l'associazione Italia Israele e il comitato pari opportunità del consiglio dell'ordine degli avvocati di Reggio Calabria.

"Si occuperà di una casistica nazionale - spiega l'avvocato Anna Golotta, presidente della sezione reggina dell'associazione, (nella foto) - e l'obiettivo è creare una rete che possa favorire anche la costituzione di tavoli tecnici, oltre a promuovere attività formative".  L'organismo circondariale si occuperà di pubblicare le pronunce giurisprudenziali più significative e creare un coordinamento tra le istituzioni forensi italiane che già operano nel contrasto all'odio antisemita.

Il Giorno della Memoria accanto al ricordo delle vittime dell'Olocausto veicola ogni anno il messaggio di prevenzione dell'odio nei confronti degli ebrei. "In Calabria - continua Golotta - il fenomeno è poco diffuso e questa è una bella notizia, ma occorre tenere sempre alta la guardia, anche perché i rischi di questo tipo possono arrivare anche dall'esterno essendo il nostro un territorio crocevia mediorientale". 

Ihra definition, il consiglio di Bagnara è apripista in Calabria

L'antisemitismo è una tematica dai confini vasti e spesso non netti, soprattutto per la recente tendenza ad aggirare le norme di contrasto ai reati d'odio con dichiarazioni antisioniste. L'osservatorio scientifico promuoverà anche l'adozione da parte dei distretti giudiziari dell'Ihra definition, una dichiarazione operativa ideata dall'organizzazione internazionale International Holocaust Remembrance Alliance come strumento per identificare tutte le manifestazioni contemporanee di odio antisemita, verbali e fisiche, dirette non solo contro persone di razza ebraica ma anche riferite alle istituzioni e la religione.

Unico caso nella regione, la definizione è stata adottata dal consiglio comunale di Bagnara lo scorso 23 settembre con una mozione approvata all'unanimità. Che, si ricorda, sono punibili secondo la legge 205/93, rientrando nelle condotte di incitamento alla discriminazione e violenza per motivi etnici, razziali o religiosi.

La definizione, formulata nel 2016, è adesso stata estesa anche all'antisionismo, senza alcun equivoco sulla libertà di espressione. "E' questa la critica che viene mossa - spiega Anna Golotta - perché si obietta che esprimersi contro la politica dello Stato di Israele costituisce una libera opinione, eppure la risoluzione del parlamento europeo che invita ad adottare la definizione specifica bene che questo diritto non è messo in discussione. In realtà l'antisionismo rappresenta spesso una scappatoia per manifestare odio verso gli ebrei attraverso il dissenso verso lo stato israeliano, giustificandola appunto come posizione politica. La finalità purtroppo è la stessa, ma se il bersaglio è Israele non si incorre nelle conseguenze penali previste per l'antisemitismo, che è odio razziale". 

Un esempio che ebbe risonanza mediatica era stato l'attacco di chef Rubio allo stato israeliano con utilizzo di parole aggressive e offensive. Ed è la premessa da cui parte il protocollo d'intesa tra l'associazione Italia Israele e la cpo del consiglio dell'ordine degli avvocati reggino, dove si rileva il trend in crescita dell'antisemitismo: 1 italiano su 6 nega la Shoah e per il 16% della popolazione la portata del genocidio è minoritaria tra i crimini dell'umanità. "Tanti odiatori - continua Anna Golotta - mettono in dubbio l'esistenza dello stato di Israele e questo messaggio sconfina facilmente fuori dalla politica. L'ampliamento dell'Ihra definition è importante per non tagliare fuori dalla fattispecie penale molte manifestazioni che effettivamente sono reati". 

Golotta: "Shoah crimine unico nella storia, non assimilabile ad altri genocidi"

La ricorrenza del Giorno della memoria vede ogni anno protagonisti i giovani delle scuole. Lunedì 30 gennaio, per la cerimonia conclusiva della borsa di studio Rocco Salerno, nell'istituto di istruzione superiore di Bagnara si svolgerà la premiazione di tre studenti di quinta, autori dei migliori elaborati sul tema del nuovo antisemitismo on line e off line, proposto dal concorso. Nell'Ihra definition sono infatti compresi anche gli sterotipi sulla razza ebrea e il sionismo: "Ne esistono tanti - ricorda Golotta - dall'immagine dell'ebreo avaro fino all'ultima teoria complottistica sui vaccini".

Ma quanto pesa questo tipo di discriminazione rispetto a quella contro altre categorie oggetto di bullismo, violenza o persecuzioni, ad esempio la comunità Lgbt? Secondo l'Eurispes il 60% degli italiani considera l'antisemitismo come una manifestazione trascurabile e non autonoma, semplice scia all'interno di una recrudescenza del razzismo. "Sono fenomeni non assimilabili - dice la presidente di Italia Israele Reggio Calabria - perché la Shoah è un unicuum nella storia e fare parallelismi con altri genocidi è una banalizzazione che dobbiamo evitare. Ricordo che durante un convegno sull' Olocausto un docente lo paragonò ad altri stermini, tra cui quello del Ruanda Burundi. Ma per genesi ed esecuzione ci sono profonde differenze, perché gli altri genocidi avvennero quasi sempre all’interno a guerre di annessione. E anche nella stessa Shoah i rom e gli omosessuali uccisi nei campi di sterminio non erano il vero obiettivo, solo gli ebrei lo erano nel disegno folle concepito da Hitler, che fu di natura filosofica, qualcosa che non si è mai più ripetuto in quel modo". 

Tornando a Bagnara, con l'adozione dell'Ihra definiton la cittadina della Costa Viola ha anticipato stati come la Croazia e istituzioni come l'università australiana di Melbourne, che l'hanno sposata pochi giorni fa. Ma come si applica concretamente? "E' una working definition che non ha portata cogente - spiega Anna Golotta -  come soft law il giudice non può applicarla in relazione a un reato di odio. Non è un atto giuridico ma politico e di portata significativa. Il parlamento italiano l'ha adottata nel 2020 facendo capire che sta dalla parte di Israele". 


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