Cronaca

"Avrò la gioia di vivere insieme al grande popolo reggino": a tu per tu con mons. Morrone

Intervista al neo arcivescovo a pochi giorni dalla sua venuta a Reggio Calabria, il 12 giugno quando ci sarà la solenne concelebrazione eucaristica in Cattedrale

monsignor Fortunato Morrone (foto Giuseppe Pipita)

Sente la pressione del nuovo incarico, don Fortunato Morrone, chiamato da sabato a guidare l'arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova. Dovrà lasciare la sua parrocchia a San Leonardo di Cutro, Crotone, per giungere in riva allo Stretto e iniziare il suo ministero pastorale. 

Sessantadue anni, il 94esimo vescovo della città, è un pastore e come Papa Francesco ama la semplicità e la limpidezza delle parole. Don Morrone è strettamente legato alla “sua” Isola Capo Rizzuto, con una scelta vocazionale maturata grazie ai genitori e allo zio prete, mons. Giuseppe Morrone, insieme a due amici di gioventù “isolani”, che con lui hanno condiviso tanta strada: mons. Antonio Staglianò, dal 2009 vescovo di Noto, e mons. Giuseppe Caiazzo, dal 2016 vescovo di Matera che arriveranno per l'ordinazione.

Mons. Morrone sabato 5 ci sarà la concelebrazione di ordinazione a Crotone e poi il 12 giugno arriverà a Reggio dove mons. Giuseppe Fiorini Morosini, dopo 13 anni di episcopato, lascia per raggiunti limiti di età il suo incarico. Come sta vivendo questi giorni?

“Sono in trepidazione, l'ingresso a Reggio sarà una bellissima esperienza e avrò la gioia di vivere insieme al grande popolo reggino. Sto bene ma, come accade all'inizio di un nuovo percorso, avverto un senso di inadeguatezza”.

Mons. Morrone, Lei è in piena sintonia con Papa Francesco, è un teologo e durante la sua attività pastorale ha sempre dimostrato di avere una grande considerazione per i laici, per i giovani e soprattutto per i familiari dei carcerati. Si recherà, quindi, nei prossimi giorni a trovare i detenuti e i loro familiari in carcere?

“Si, stiamo mettendo a punto il programma in queste ore, ma è mia intenzione andare a trovare chi è in difficoltà, chi con il proprio comportamento ha portato dolore anche ai propri familiari, nella consapevolezza che nessuno di noi è pulito. Siamo tutti peccatori e dobbiamo assumerci la responsabilità dei nostri gesti e ritrovare la bellezza.  In questo cammino di rinascita occorre guardare alla persona, nella consapevolezza che siamo tutti figli di Dio. Dobbiamo capire la fragilità, la sofferenza, la condizione che non è degna dell'umano in cui si trovano queste persone”.

Il popolo reggino, così come Lei, è molto devoto alla Madonna. Andrà all'Eremo dalla Madonna della Consolazione ad incontrare i frati cappuccini?

“Si, certamente, ma non al mio arrivo. Stiamo predisponendo ogni cosa. Sono felice di arrivare a Reggio e, come ho scritto, vengo tra voi come vostro fratello nella comune fede e, come vostro pastore nel nome del Signore. Papa Francesco ha tracciato la via, ci sta riportando al Vangelo, che è un pungolo continuo e ha rimesso in gioco alcune  storia personale ma cammineremo insieme nell'unico cammino nel segno del Sinodo, tutti insieme con corresponsabilità”.

Pochi giorni fa ha ricevuto in dono la fascia vescovile che è stata realizzata dal maestro orafo crotonese Michele Affidato. Una fascia in argento che raffigura la beata vergine Maria di Capocolonna sarà, come Papa Francesco, un richiamo alla semplicità e all'essenzialità?

“E' un dono della mia terra e lo porterò con gioia. Avrò altri anelli, ma al di là se sono di oro o di argento, è importante capire che sono simboli dell'unione con Cristo e con la Chiesa. L'oro non è, e non può essere solo simbolo di potere. Nella Chiesa l'oro ha anche una funzione simbolica: pensiamo al calice della messa, è in oro, sia per una migliore igiene, ma anche come splendore liturgico e preziosità del Cristo risorto”. 

Reggio Calabria attende mons. Morrone e tutto è pronto per il suo arrivo sabato 12 quando, alle ore 9.30, presso il Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio,  incontrerà e saluterà le autorità civili, politiche e militari. Alle ore 11, presso la Basilica Cattedrale di Reggio Calabria prenderà possesso canonico dell'arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova. Seguirà la solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta dallo stesso arcivescovo, con la partecipazione di monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, che consegnerà il pastorale a monsignor Morrone, degli arcivescovi e vescovi convenuti, di tutto il presbiterio diocesano e di una rappresentanza del Popolo santo di Dio che è in Reggio - Bova.


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