Cronaca

Giornata del ricordo, Reggio bene comune: "Monito fortissimo per le nostre coscienze"

Il movimento politico denuncia: "assistiamo a una inaudita riabilitazione politica di neofascisti"

La locandina

Il Giorno del Ricordo, in commemorazione delle vittime delle foibe, dovrebbe essere per tutta la comunità un momento di riflessione profonda sugli abomini che ogni sorta d'imperialismo produce; in modo diretto o indiretto, ricorda, in una nota, il movimento politico Reggio Bene Comune.

"L'aggressione gratuita e violenta ai popoli slavi, posta in essere da un Benito Mussolini governato da deliri di "supremazia della razza", è stata solo uno dei crimini contro l'umanità - prosegue la nota - di cui si è macchiato il fascismo nel suo famigerato ventennio; il tutto prodotto dall'assunto razzista-nazionalista del Duce che evidenzia questa follia criminale nel suo discorso del 22 settembre 1920 a Pola: "Di fronte a una razza come la slava, inferiore e barbara non si deve seguire la politica che da lo zuccherino, ma quella del bastone... I confini dell’Italia devono essere: il Brennero, il Nevoso e le Dinariche... io credo che si possano più facilmente sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 ".

La campagna mussoliana anti-slava, giusto per avere qualche parametro, produsse 1.706.000 morti di cui solo poco più di 300mila i partigiani e gli altri tutti civili. L'Italia, per tale crimine, venne condannata (dopo i trattati di Parigi) a pagare 125 milioni di dollari alla Jugoslavia a titolo di riparazione. All'aggressione slava vanno aggiunte le imprese qualificabili solo come crimini contro l'umanità, in Albania, in Grecia o in Africa contro popolazioni inermi sacrificate ad idee oggettivamente malate, frutto di un'ideologia nata già violenta e finita peggio; ideologia che ha rivolto la sua furia criminale non solo verso popolazioni ritenute inferiori; ma anche contro i propri connazionali, "rei" di non volersi piegare al culto del Male promosso e perpetrato dal nazi-fascismo (non dimentichiamo, ad esempio, la promulgazione delle leggi razziali)".

"Il dramma delle foibe è il prezzo carissimo della reazione a queste politiche suprematiste  - spiega Reggio Bene Comune - con una risposta altrettanto criminale ed ingiustificata; perché a pagarne le conseguenze, spessissimo, sono quei civili neppure minimamente coinvolti in forma attiva nei conflitti. Nelle foibe morirono, infatti, non solo fascisti ma anche semplici italiani (anche loro rei di essere “semplicemente stranieri” a dispetto di un’azione slava, altrettanto criminale, che non solo rispondeva all’aggressione fascista ma, a sua volta, lavorava per una rivoluzione di stampo stalinista e totalitarista che nulla aveva, ed ebbe, a che fare con quella che fu la Resistenza Italiana nei suoi principi ispiratori, di democrazia e libertà, in pieno contrasto con l’ideologia e la prassi sovietica di un “comunismo” assolutamente identico (nella sostanza) al nazional-socialismo hitleriano".

"Di assolutismi e dittature si muore; ce lo dice la storia. Forse, tuttavia, non lo abbiamo ancora imparato a dovere. Ecco perché la Giornata della memoria (che ricorda la Shoah) o il Giorno del Ricordo (rispetto alle vittime delle foibe) devono diventare moniti fortissimi per le nostre coscienze e non occasioni di bandiera per una politica militante ancora con gli occhi bendati e l’animo votato alla banalità del male".

"In città operano da anni, indisturbati, soggetti di estrema destra ultra noti con pratiche (non solo ideologie) espressamente e dichiaratamente ispirate dal nazi- fascismo", denuncia il movimento politico. "Non si tratta minimamente di folclore o ragazzate ma di gruppi organizzati - afferma Reggio Bene Comune - che, con regolarità ed estrema puntualità, “salutano” ogni ricorrenza ideologica con tanto di manifestazioni o “azioni”; spesso al di fuori di ogni legittimità costituzionale nonché della Legge; non si tratta di espressione di libero pensiero ma di vera apologia di reato. Il Giorno del Ricordo, come l’anniversario dei moti di Reggio o di altri episodi di carattere nazionale iconograficamente di destra radicale, diventa ormai occasione pubblica ed incontrastata di rievocazioni di pieno stampo fascista; rivendicate, dagli stessi soggetti politici che se ne fanno interpreti, in modo chiaro ed inequivocabile.

Il prefetto, il questore e gli organi preposti (la Digos in primis) non possono più tacere al cospetto di simili fatti che oltraggiano la democrazia tutta. Di anno in anno assistiamo ad una concessione grave ed inaudita di una “riabilitazione politica”; di neofascisti (giovani o vecchi) che organizzano, senza alcuna conseguenza legale, iniziative o manifestazioni volte a rinnovare concretamente l’ideologia fascista. Ci rivolgiamo a queste massime autorità per ottenere risposte concrete e lo faremo, in caso, - conclude - anche presso ulteriori sedi qualora non si adottassero gli opportuni e necessari provvedimenti volti al contrasto radicale di questi fenomeni".


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