Reggio ammaliata dal silenzio, la grande bellezza della città deserta al tempo del Covid | VIDEO
E' una città cristallizzata e fascinosa, quella ritratta dal fotografo reggino Francesco Nucara. Il professionista ha acceso le telecamere sul centro storico in un viaggio che diventerà storia
Non è un 25 aprile come tutti gli altri. Reggio è deserta, avvolta da quel silenzio assordante che l'accompagna, in questi strani giorni da lockdown forzato, al tempo del Coronavirus. Quest'anno, la Liberazione, si festeggia senza cittadini in strada. Ma il cuore dei reggini in isolamento è presente, scalpita oltre i balconi e le finestre, alla ricerca della normalità.
Movimenti sinuosi, piani sequenza, si spingono tra le bellezze di una città cristallizzata, orfana di rumori, svuotata dal solito vivere. Niente struscio sul Corso Garibaldi, niente aperitivi su quel Lungomare, che richiama il cuore come le sirene di leggendaria memoria.
La bellezza del mare nostrum: fermo, struggente e inarrivabile. Pensieri si intrecciano nell'aria, alla rincorsa della libertà, mentre il tempo scorre. Forse, è quasi finita. Suoni nuovi, o meglio dimenticati: lo sventolio orgoglioso del tricolore su Palazzo San Giorgio, lo stormire di fronde in piazza Duomo e il frastuono delle nostre amate onde.