Cronaca

Cerimonia al Castello Aragonese nel ricordo del governatore Garcilaso de la Vega

L'“amistad” tra Reggio Calabria e la Spagna e la lectio magistralis del professore Fernández. Intitolato il salone della fortezza al poeta del Rinascimento castigliano

la cerimonia al Castello

Su iniziativa dell’associazione Calabria-Spagna, presidente, Rosa Italia Fontana, con il patrocinio del Comune e della Città metropolitana si è svolta al Castello Aragonese El gran día de la amistad Rhegium-Hispania, la solenne iniziativa volta a celebrare “l’amicizia” tra Reggio Calabria e il vicino Paese iberico e a puntare i riflettori sulla figura di Garcilaso de la Vega, fra i più importanti poeti spagnoli.

La sua opera è considerata la più importante espressione del Rinascimento castigliano  e proprio a Reggio Calabria, nel 1534 fu governatore del Castello Aragonese: de la Vega morì in battaglia due anni dopo, a Nizza.

Nell'occasione è stato presentato il testo di Francesca Chiara Siclari: "La égloga primera di Garcilaso de la Vega",  sulla prima rgloga del celebre poeta-soldato. Prima della lectio magistralis tenuta da José Ignacio Díez Fernández, professore di letteratura spagnola dell’Universidad Complutense di Madrid, è intervenuta l’assessore comunale alla valorizzazione del patrimonio, Irene Calabrò: "Ci siamo curati d’intitolare le sale del Castello Aragonese, che fino a oggi erano anonime. E questa, la più grande, è dedicata proprio alla figura di Garcilaso de la Vega".

"Con iniziative come questa - ha osservato poi il primo cittadino, Giuseppe Falcomatà – si fa luce su un pezzo di storia della nostra città tra i meno conosciuti, ma al contempo si evidenzia che Reggio Calabria non può trascurare la propria storia e la propria identità e deve puntare forte sulla cultura, primo passo per costruire un futuro più consapevole e rispettoso di ciò che siamo stati e dobbiamo continuare a essere. Il primo turista di una città dev’essere il cittadino, ma – ha rilevato il sindaco – il cittadino può raccontare agli altri la straordinarietà di vivere in un posto come questo solo se ne conosce la storia".


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