Cronaca

L'app che riporta indietro la bellezza dei Bronzi di Riace: ecco com'erano

Anche il sindaco Falcomatà è rimasto affascinato dalla tecnologia 3D che restituisce l'immagine dei guerrieri con elmi, scudi e lance. Il progetto è promosso dall’Università di Messina e la Mediterranea di Reggio, coordinati dal prof. Castrizio e Villari

Un Bronzo di Riace (foto dall'App di Saverio Autellitano)

Il sindaco Giuseppe Falcomatà promuove su Instagram i Bronzi e l'app pensata dalla Mediterranea. Così ecco che scrive sotto una bellissima fotografia del guerriero venuto dal mare: "La bellezza dei Bronzi di Riace riprende vita nel progetto promosso dagli studenti dell'Università di Messina, coordinati dal nostro brillante storico Prof. Daniele Castrizio e da Massimo Villari.

Un'app guiderà i visitatori del Museo nazionale di Reggio Calabria riproducendo le fattezze originarie dei Bronzi. Un tuffo nella bellezza classica che rende davvero giustizia a due opere d'arte che il mondo intero ci invidia e che dobbiamo saper valorizzare e raccontare per come meritano".

L'app sui Bronzi

L'applicazione, in fase di ultimazione, è nata dalla collaborazione tra l’Università di Messina e la Mediterranea di Reggio Calabria, nell’ambito di un accordo di collaborazione con il MArRC. Si tratta di un importante strumento didattico, che ha visto l’impegno scientifico del prof. Daniele Castrizio, dell’ing. Gabriele Candela e del dott. Maurizio Cannatà, responsabile dei Servizi educativi del Museo.

Un'applicazione interattiva molto originale che ricostruisce come erano i Bronzi, grazie alla tecnologia 3D, e mostra come erano, probabilmente, gli elmi, le lance, gli scudi, e il presunto colore originario delle statue. 


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