Lo Stretto necessario

Francesca Ignani e la sua passione per l’architettura del benessere

L’architetto progettista si racconta attraverso le sue realizzazioni che non dimenticano la terra d’origine

L'architetto Francesca Ignani

L’architetto è un realizzatore di sogni che, alla stregua di un vasaio, dà la forma alle cose solo immaginate. Essere architetti implica, quindi, una passione o meglio una vocazione, una vera e propria “chiamata” che trascina verso una determinata scelta di vita. Così è stato per Francesca Ignani, architetto progettista, i cui lavori portano sempre in sé una particolare impronta di calabresità.

Una passione per l’architettura che si è manifestata un pò alla volta, quando, dopo la maturità conseguita al Liceo Campanella di Reggio Calabria, Francesca decide di iscriversi allo IULM, l’Università di Comunicazione e Lingue di Milano, una carriera universitaria improntata tutta sulla comunicazione, fino a quando la passione per l’architettura ha trovato il suo massimo parossismo, per cui la decisione di invertire la rotta appare l’unica soluzione possibile. “Il legame forte per la mia terra e l’attrazione per l’arredamento d’interni mi ha ricondotto a Reggio - racconta l’architetto Ignani - cambiando completamente il percorso di studi già intrapreso”.

Frequenta così la storica facoltà di Architettura dello città dello Stretto, la più antica di tutto l’ateneo reggino e consegue la laurea nel 1999. Architetto progettista, Francesca Ignani continua a perseguire la sua vocazione e si specializza in Interior Design, un corso specialistico, all’epoca, ancora non vigente nella facoltà reggina.

Una passione per gli interni che l’ha riportata ancora a Milano, la città per eccellenza della moda e del design, dove si è specializzata per la Camera di Moda, nel Corporate Image, per curare l’immagine aziendale di una nota marca di arredamento.

“All’epoca frequentai questo corso con insegnanti di altissimo livello e feci uno stage da Etro casa - narra l’architetto reggino -dovetti allestire da sola una mostra di preziosi tappeti turchi in uno spazio che Etro aveva all’interno della propria struttura. Una esperienza bellissima che mi riempì di orgoglio”. E la passione per gli interni si fa sempre di più largo nella mente e nel cuore di Francesca Ignani “le esperienze di quel periodo mi portavano sempre di più a perseguire questa vocazione, affascinata anche dall’ambiente in cui vivevo, perché Milano è la patria del design”.

Tre anni milanesi che contribuirono a formare il gusto e lo stile di @francescaignaniinteriors, il marchio del progettista architettonico che dà forma ai sogni. L’amore e il legame con la sua terra d’origine la riportano nella città dello Stretto. Francesca Ignani sposa un architetto, già dottore di ricerca e ricercatore universitario,
Martino Milardi è professore associato in tecnologia dell'architettura, con il quale crea una bellissima famiglia.

“Approdata di nuovo a Reggio, ho subito trovato dei lavori, realizzando ristrutturazioni di appartamenti, agenzie di viaggio, b&b, esperienze in crescendo, ogni cantiere ha rappresentato un tassello in più per la mia crescita professionale” chiosa l’architetto Ignani.

Cantieri che cominciano a prendere forma già nell’immaginazione, quando si guardano per la prima volta, con la produzione di idee sulla carta e lo sviluppo dello scenario migliore possibile da offrire al cliente, in termini di raffinatezza, eleganza, piacere e benessere. Elementi che appartengono allo stile di Francesca Ignani.

“Avere stile vuol dire saper esteriorizzare ciò che siamo, dare un carattere al nostro modo di essere, è un modo personale di rappresentare la propria identità - chiarisce - un perfetto connubio di armonia ed eleganza, che è dato dal mettere insieme gli oggetti, dai materiali, dalla texture e dai colori con una forte personalità che tra di loro creano sintonia. Il tutto adattato al tipo di cliente con cui entro in relazione. Studio la sua personalità, le passioni, le abitudini, se ha una famiglia e degli animali in casa, creo un concept preciso per quel cliente e già, dai primi schizzi sul foglio di carta, immagino l’evoluzione del progetto, con lo stile e i dettagli. Tutto questo determina l’assetto finale, ma nella definizione del progetto, ci sono sempre delle varianti che portano al perfezionamento del progetto stesso, luci particolari, un tipo di carta da parati eccetera. Dettagli distintivi che esprimono il concetto di ciò che voglio manifestare col progetto in essere”.

I progetti di #francescaignaniinteriors sono frutto di una continua ricerca di materiali ed il Salone del Mobile di Milano, rappresenta una ghiotta occasione per gli appassionati di design come lei. “Sono appena rientrata da Milano, dove si è da poco conclusa l’edizione 2021 di questo importante palcoscenico internazionale per il settore dell’arredo e del design - racconta l’architetto Ignani - e del Fuorisalone, dove ho potuto conoscere materiali nuovi e le più innovative proposte di arredamento. Dopo due anni di chiusura, l’aspetto che più mi ha colpito è stato la grande voglia di ripartire, di rinascere con delle belle novità, accomunate da un unico fil rouge, la sostenibilità ambientale. Tutti i prodotti concepiti e proposti dal salone avevano questa caratteristica ed un unico obiettivo, creare degli arredi che non nuocessero al pianeta” (nella foto allestimento di Hermes al Salone del Mobile di Milano).

Selezionata dal gruppo comunicazione della Hitachi Cooling & Heating Italia

Di recente Francesca Ignani è stata selezionata dal gruppo comunicazione della Hitachi Cooling & Heating Italia per un’intervista di approfondimento sul tema del design e dell’aria, “come noi progettisti diamo forma all’aria - racconta - una bella sfida, la promozione del loro nuovo prodotto, il Silent Iconic, un condizionatore da soffitto dalla linea molto minimal. L’azienda mi ha scelta, insieme ad altri due colleghi architetti in tutta Italia, per un’intervista incentrata su concetto di design, qual è la nostra idea di armonia. Essendo specializzata nel settore dell’hotellerie, ho potuto esprimermi con cognizione”.

E veniamo al suo legame con la terra d’origine

“Il legame forte con la mia terra è sempre presente nei miei progetti, in primis per il senso di ospitalità e di accoglienza. Le mie case, i miei progetti sono improntati su questo concetto. Io voglio che il mio cliente si senta a proprio agio a casa sua, che provi un grande senso di relax anche nell’ospitare gli amici. Gli arredi e i colori devono accogliere il cliente e offrirgli confort, che sia abitativo e visivo, acustico e climatico. Il legame con la mia terra mi ha portato a dare preferenza ad alcuni tipi di artigiani, per i quali ho sempre nutrito profonda ammirazione, il prodotto dell’artigiano è ciò che per me è da considerare un bene di lusso”.

Un concetto quello di luxury che ha dei confini ben precisi per l’architetto Ignani. “Non l’ho mai ritenuto meramente legato ai soldi, piuttosto quanto ad un livello percepito di benessere, che dà quel materiale ricercato, oppure un particolare tipo di legno che, lavorato dall’artigiano, crea un prodotto unico, dedicato solo a quel tipo di cliente. E’ questo che definisce il mio concetto di lusso, vivere quel bene che produce benessere”.

Ed ancora, un pensiero rivolto alla sua città

“La mia città è stupenda, i colori e profumi sono unici - si avvia alla conclusione l’architetto Ignani - sono caratteristiche che riesco a trasmettere nei miei progetti attraverso il colore di una parete, di un tessuto, la sua trama, una fragranza che accoglie all’ingresso di casa e che richiama i nostri profumi agrumati. Ecco il plus che metto nei progetti, il segno distintivo che mi accompagna anche quando progetto le mie case fuori. Mi piace che siano considerati dei segni di riconoscimento che appartengono al legame con la mia città”.


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